Sfidiamo il Covid-19, la fatica fisica di turni che iniziano a essere davvero tanti (credo sia ormai chiaro per tutti che una serie di tamponi positivi del personale uniti a delle malattie ci hanno posto in difficoltà. Tutti ora vorrebbero assumere oss ed infermieri e nonostante abbiamo costruito in questi anni ottime relazioni con gli enti formativi dobbiamo prendere consapevolezza che, un po’ per il timore ed un po’ per la mancanza, non è cosi facile creare turni a pieno organico), sfidiamo noi stessi e le nostre emozioni (dietro al professionista c’è sempre una persona), sfidiamo le paure delle nostre famiglie (molti di noi hanno figli e coniugi che ci guardano con occhi colmi di paura quando chiudiamo la porta per arrivare al lavoro…), sfidiamo il nostro desiderio di “darvi di più” perché se ci mettiamo nei vostri panni “sentiamo” che quello che facciamo accadere per rassicurarvi e/o per darvi informazioni è forse ancora troppa poca cosa.

L’infettivologo dell’Usl ha incontrato i nostri medici ed ha attivato l’avvio del protocollo di utilizzo di un nuovo farmaco, con la consulenza continua sua e di un cardiologo. In queste ore, i famigliari delle persone Covid-19 positive che entreranno nel protocollo saranno informati dai medici. Abbiamo ricevuto la raccomandazione di “concentrare” i residenti positivi in alcune aree della casa, cosi come d’altra parte ormai avevamo già fatto.  Saranno quindi, sulla base delle ultime positività, effettuati dei cambiamenti temporanei di stanza e saranno sostenute dal sostegno emotivo degli animatori/educatori verso i residenti. Questa soluzione organizzativa ci sta consentendo di ottimizzare le risorse del personale.

I residenti non positivi e non sintomatici stanno insieme a noi vivendo questo tempo irreale con relativa serenità. Sono consapevoli che passerà.  Alcuni di loro danno coraggio a noi. “E’ passata la guerra, passerà anche questa”. Non vi nascondo che negli occhi dei vostri/nostri anziani stiamo prendendo coraggio e speranza. Sguardi reciproci di intesa, qualche risata, qualche coccola dalla cucina rendono queste giornate un po’ più lievi.

Dovremo festeggiare la Pasqua lontani. La nostra responsabile del servizio Animazione Marika Tovoli ha cosi pensato di offrirvi la possibilità di scrivere una lettera per la persona che amate.

… cosa scrivere? Credo che questo sia un tempo nel quale più che mai la lontananza ha reso brillanti le relazioni, probabilmente è tempo di gratitudine, è tempo di perdono, è tempo di poter ancora, o forse per la prima volta, dire “ti voglio bene”.

E’ la stessa cosa delle vostre telefonate. Se potete lasciate che al controllo si sostituisca l’amore e l’affetto. Sono certa che ai vostri cari più che sentirsi chiedere “hai mangiato?” piacerà sentirsi raccontare qualcosa di bello che voi avete fatto, oppure fare insieme un progetto per quando questo sarà finito, oppure ascoltare registrata per loro una canzone cantata da tutta la famiglia e dedicata alla nonna. Vi invitiamo a creare cose originali e capaci di arrivare al cuore. I nostri animatori sapranno creare per i vostri anziani con questo materiale preziosi momenti.

Non posso nascondervi che qualcuno dei nostri residenti non ce l’ha fatta, è stato portato via dal Covid -19. Vorrei tanto che non fosse cosi. Stiamo facendo l’impossibile tuttavia per assicurare in queste situazioni la corretta informazione alle famiglie tramite i medici, la possibilità che ci sia qualcuno di noi ad accogliere quell’ultimo respiro, la possibilità che possiate, qualora lo desideriate sussurrare qualcosa di bello nell’orecchio della persona che amate nella fase dell’aggravamento e, nelle ore successive al decesso potervi sostenere con le informazioni per il post mortem.