Coltiva bellezza

FondazioneSant'Anna e Santa Caterina


La Bellezza terapeutica

La Bellezza Terapeutica

La comunità scientifica non ha dubbi: “Il bello rinforza la nostra salute, cambia i nostri rapporti, trasforma la nostra etica” suggerisce il prof. Piero Ferrucci.

La Bellezza toglie la vecchiaia dallo stigma della fatica, dal corpo accartocciato. Per noi far fiorire la Bellezza all’interno della Casa è un modo per avere cura della relazione umana e della sua costante fioritura, senza la quale la vita non si potrebbe realizzare nella sua pienezza anche  fino al suo ultimo respiro.

Il progetto Bellezza Terapeutica 2019 presso la nostra Fondazione ha visto tutta l’organizzazione a lavorare per:

  • dare un nome alle comunità attraverso un concorso rivolto a residenti, dipendenti e famigliari;
  • creare dei loghi e lavorare sull’ambiente per creare visibilità;
  • posizionare i pannelli dell’Identità della Cura insieme a foto ricche di umanità.

“Sentivamo la necessità impellente di fare in modo che le mura della nostra struttura fossero punti in cui posare gli occhi per tenere chiaro che non volevamo più rimanere dove eravamo. Le nostre squadre vivono spesso giorni in cui tutto sembra precipitare: doppio turno per assenza di un collega all’improvviso, residenti «difficili» perché non abbiamo ancora imparato a conoscerli e siamo presi solo dal fare, odori, rumori.  Come può la bellezza diventare terapeutica? Le parole sono pensieri, e parole forti generano pensieri di possibilità.
 Ecco una parentesi rigenerante. Ma quali parole, quali emozioni fissare? Abbiamo scoperto che le parole che fissavamo, erano quelle che meglio di altre rappresentavano dove volevamo andare e cosa volevamo costruire. Vederle stampate grandi (70×70), i colori scelti e pensati, diversi per ogni comunità, le foto che non sono particolari di foto qualunque, ma delle persone che vivono la nostra casa, e avere un’illuminazione: noi, la nostra identità di cura l’abbiamo già scelta. Di più, l’abbiamo resa pubblica ancora prima di esserne pienamente consapevoli: sì, ci abbiamo messo la faccia. Incoscienza? No, coraggio! Primi passi per rendere concreto un sogno. Poi, in un giorno qualunque, un’anziana di una nostra comunità mi ferma e mi dice: «questi sono proprio belli… avete fatto una grande cosa!». Tutto questo è quello in cui crediamo e ci impegniamo ogni giorno per farlo accadere. Sappiamo che la strada è lunga, ma la montagna si scala facendo il primo passo: e noi lo abbiamo fatto” Stefania Nucaro – Coordinatrice della Casa – tratto da “Per una organizzazione che cura” di Letizia Espanoli Editrice Dapero